Eleonora Galbusera       Psicologa Psicoterapeuta Biosistemica Emdr
Psicoterapia Emdr

Psicoterapia Emdr

La terapia EMDR (Eye Movement Desensitization & Reprocessing – desensibilizzazione e rielaborazione attraverso i movimenti oculari) è un approccio psicoterapeutico per la cura dei vissuti traumatici, intesi come eventi che hanno rotto l’equilibrio e lo scorrere di una semplice quotidianità nella vita della persona. Si parla di trauma quando queste esperienze rimangono congelate nella memoria e non riescono a essere elaborate, creando conseguenti disturbi emotivi, comportamentali, fisici.


Il trauma abbraccia una complessità di vissuti:

da eventi più sottili ma ripetuti nel tempo, come possono essere le problematiche con le figure di riferimento dell’infanzia (conflitti, umiliazioni, separazioni brusche, etc.) e eventi comuni ma stressanti dal punto di vista emotivo (lutti e separazioni, malattie, conflitti familiari, perdita del lavoro, etc.)

agli eventi che ci hanno esposti ad un’intensa sensazione di pericolo, in cui siamo venuti a contatto/rischio con la morte, e in cui la nostra integrità fisica, o quella delle persone vicine, è stata minacciata. A questa categoria appartengono esperienze di maggiore portata come catastrofi naturali (per esempio un terremoto) o disastri causati dall’uomo (incidenti gravi, violenze subite o assistite, abusi).

Il nostro sistema nervoso, a volte, è capace di elaborare autonomamente traumi ed emozioni forti. Quando questo non accade, perché l’impatto emotivo è troppo intenso, è necessario intervenire per risolvere le esperienze traumatiche che causano i sintomi attuali. Lo scopo della terapia è restituire al paziente la capacità di affrontare con serenità situazioni che un tempo suscitavano paura. Per esempio nel caso di attacchi di panico, si lavora sul trauma più grave, sull’ultimo episodio e su quelle situazioni che riattivano la paura, fino ad arrivare a prepararsi per affrontare con maggiore sicurezza anche le paure future.

La teoria di riferimento dell’EMDR si basa sul modello dell’AIP (Adaptive Information Processing) proposto da Shapiro nel 1995. Secondo questa teoria, i ricordi traumatici vengono memorizzati insieme alle emozioni, sensazioni fisiche, immagini, percezioni e convinzioni sul sé vissute nel momento dell’evento. Quando il trauma è troppo complesso per essere elaborato, queste informazioni rimangono congelate nelle reti neurali, creando un ricordo isolato che, non essendo stato integrato, continua a causare disagio psicologico e sintomi nel tempo. Di conseguenza, non sempre il tempo guarisce le ferite, ma spesso è necessario un intervento terapeutico per rielaborare questi ricordi.

La terapia EMDR può essere iniziata dopo uno o più colloqui preliminari dedicati ad una prima fase di conoscenza reciproca al fine di costruire un relazione di fiducia, per poi stendere un piano di lavoro mirato. Durante la seduta EMDR vera e propria vengono alternati momenti di stimolazione oculare bilaterale, con momenti di verbalizzazione, in un ritmo cadenzato. È opportuno sottolineare che i ricordi non vengono rimossi, ma vengono al termine dell’elaborazione vissuti con chiarezza, ripuliti da quella percezione disturbante e dolorosa in cui erano rimasti bloccati. Di quella memoria traumatica rimane il suo potenziale evolutivo, la percezione di un’esperienza a cui dare un significato di Senso.

Sono iscritta dal 2023 all’Associazione Emdr Italia, dopo aver conseguito i due livelli formativi e ulteriori corsi di formazione specifici.
Attualmente sono in supervisione, prossima a conseguire il titolo di Practitioner.